L’istituto, pur trovandosi nel centro cittadino, dispone di una vasta porzione di  terreno coltivabile che si affaccia sul Monviso.  Da tempo si è cercata la modalità migliore per utilizzarlo. Grazie all’Istituto di Elicicoltura di Cherasco un allevamento di chiocciole ci è subito parsa un’ottima idea.

Dopo una serie di incontri in loco con Simone Sampò, abbiamo ragionato sul rapporto che questi animaletti potevano avere con i nostri  ragazzi e le nostre ragazze, abbiamo così deciso di provare a fare tre recinti. 

Circa la metà dei nostri padroni di casa , com’è giusto chiamarli, ci ha aiutato a preparare il terreno, piantare le recinzioni e seminare il verde di cui queste chiocciole sono golose e sotto cui si proteggono dalle calura estiva. 

Il progetto è partito nell’agosto 2018 e già dopo sei mesi sono state introdotte le chiocciole e i “riproduttori”. «C’è una persona (Massimo) che si occupa dei recinti che a regime conterranno fino a 50 mila chiocciole circa, mentre i ragazzi aiutano nell’allevamento e recuperano gli ortaggi in eccesso o fuori mercato e di questo si ringrazia Il Casalito e il Pensolato. 

Questo fa sentire importanti e utili le persone che lavorano al progetto e poi fa sì che entrino in contatto con la società. 

Dal reciproco incontro nasce una comprensione più profonda.

In questi anni chiocciole adulte vengono raccolte e cedute a chi le desidera.. Il Covid ha rallentato un’idea che avevamo in mente: non ci piace tanto che le chiocciole poi finiscano in tavola, anche se la preservazione della tradizione culinaria fa parte del progetto. A questo proposito ci piacerebbe che in prevalenza le nostre chiocciole possano essere utilizzate per produrre bava ad usi cosmetici.

Vedremo cosa ci riserva il futuro.  Ad ora questo tipo di attività riesce a dar sfogo da primavera in autunno a un lavoro vero e proprio che coinvolge i padroni di casa e permette loro di prendersi cura delle nostre chiocciole e della natura.